CONSERVAZIONE E TERRITORIO

L'attenzione per il territorio e la conservazione dei valori ambientali e naturalistici sono le attività che maggiormente caratterizzano il WWF . 
Ogni anno le sezioni del WWF Italia organizzano una serie di manifestazioni che coinvolgono i cittadini , permettendogli di conoscere meglio il territorio dove vivono , le sue bellezze ma anche tutto il lavoro da svolgere per tramandarlo alle future generazioni . 
Ecco il resoconto delle attività del 2000 . 

INDICE

Attività della Sezione 1983 - 2004
Oasi 
Festa delle Oasi 2000
Festa della Oasi 2001 
Operazione Beniamino 2000
Intervento a Castelmorrone - ottobre 2000
MACRICO : una sfida " verde " per Caserta

Operazione Beniamino 2002   

Giornate Ecologiche a Casagiove
Parco Roccamonfina : un appello ai Sindaci

Le cave   

Le cave : dossier dicembre 2004

Calcolo dell'impronta ecologica  
( sito WWF Italia )
Dal Mondo : Il nobel per la Pace 2004 ad una donna , ambientalista ed africana : una grande vittoria dell'Uomo sulla logica del profitto e della rapina  ...
Rai Habitat intervista Lello Lauria (2006)
 
 


 

SUCCESSO DELLA FESTA DELLA OASI ( indice)

Presso il Bosco di San Silvestro anche quest’anno si è celebrata la Festa delle Oasi il giorno 19 marzo 2000 . 

Un vero successo per tutti gli attivisti e gli obiettori di coscienza che , con il loro quotidiano e silenzioso lavoro , hanno permesso a circa 4000 cittadini di trascorrere alcune ore immersi nel verde delle lecceta borbonica a pochi chilometri dal congestionato centro di Caserta.

(aereofotografia del casino di S.Silvestro)

Nella mattinata , nonostante la tramontana tagliente , molte famiglie hanno passeggiato nel Bosco guidati dai nostri volontari che illustravano i delicati meccanismi naturali che regolano la vita di piante ed animali .

Giunti al Centro Visite presso la Casina borbonica , i nostri ospiti sono stati accolti dalla delicata musica andina e dal dolcissimo miele prodotto dalla nostre " amiche " api .

Intorno alle 12.00 , presenti numerose Autorità , sono stati liberate due poiane ed un gheppio , curati nei mesi precedenti presso il C.R.A.S. di San Silvestro .

La mattinata si è conclusa presentando il progetto finanziato dall’Amministrazione Provinciale di Caserta che prevede la ristrutturazione della Casina borbonica finalizzata tra l’altro ad ospitare un gruppo di giovani che seguiranno un corso di "ECOGIARDINAGGIO" ; docente sarà Franco Tassi , Direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo .

 

SPONSOR delle FESTA delle OASI 2000


(Ass.Mediterranea Agricoltura Biologica)

Alle 15.00 sono giunti i visitatori pomeridiani per godere del Bosco di Sa Silvestro colorato del rosso del tramonto .

Il freddo si era fatto alquanto pungente , nonostante tutto si vedevano ancora bimbi piccoli scorrazzare tra le piante , godendo finalmente della " NATURA " .
Alle 17.00 , al calare delle tenebre , è stata liberata una civetta ed un moscardino , tra gli applausi degli ancora numerosi visitatori che , dopo aver assaggiato i crostini al miele , si sono avviati verso l’uscita .Alle 18.00 il Bosco aveva riconquistato il suo silenzio . Piante ed animali ritornavano a vivere la loro quotidianità ,solo apparentemente sempre uguale .

Intanto si tiravano le somme :

Circa 4.000 visitatori

Oltre 200 casertani avevano deciso di contribuire attivamente al WWF iscrivendosi all’Associazione ed al contempo portando a casa il sacchetto di prodotti biologici

( iscrizione + sacchetto a Lit. 30.000) .
La promozione è continuata anche domenica 26 marzo
presso i banchetti a Piazza Vanvitelli .
I prodotti biologici sono comunque disponibili
presso la Sezione WWF di Caserta


Un altro appuntamento ormai tradizionale è l'Operazione Beniamino : la raccolta fondi viene finalizzata quest'anno allo studio e alla salvaguardia  dei " patriarchi verdi " , i grandi alberi che sono testimonianza vivente della nostra storia , patrimonio di tutti .  

 

OPERAZIONE BENIAMINO 2000 Tornano i Guardiani della Foresta ( indice)

Tutti in piazza con il WWF sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre per la Festa dei Grandi Alberi, gli "anziani" della Natura, simbolo dei boschi maturi e delle foreste primarie, ambienti preziosi ormai divenuti rari in Italia e in Europa. Olivi, querce, pini e castagni, sono purtroppo infatti ancora in pericolo. I "Patriarchi" delle foreste, alberi maestosi, centenari e in alcuni casi millenari, questi testimoni silenziosi di secoli di storia continuano oggi ad essere minacciati, come molti dei boschi italiani che li ospitano, non solo da incendi, frane e tagli abusivi, ma anche da speculazioni edilizie, leggi non applicate o inesistenti.

Sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre in 1200 piazze italiane saranno presenti i banchetti del WWF, dove, a tutti coloro che vorranno sostenere la campagna per la tutela dei Grandi alberi, con un piccolo contributo verrà offerto un Ficus Benjamina. Chi deciderà di diventare socio del WWF in questa occasione riceverà la maglietta disegnata da Piero Pelù in esclusiva per questo grande avvenimento.

Il WWF scende in piazza in difesa degli "anziani" della natura, i GRANDI ALBERI, simbolo dei boschi maturi e delle foreste, alberi maestosi, centenari e perfino millenari, come olivi, querce, pini, e castagni, testimoni silenziosi di secoli di storia, sono purtroppo costantemente in pericolo, minacciati, come molti boschi italiani che li ospitano, da incendi (*), frane, tagli abusivi, speculazioni edilizie, leggi non applicate o inesistenti.

(*)

n.incendi '99

Sup. bruciata 99

n.incendi 2000

Sup.bruciata 2000 (ha)

Italia

6.111

66.995

10.927

103.915

Campania

279

1.491

1.719

10.909

Sono circa 2000 i Grandi Alberi di maggiore interesse censiti finora, di cui 150 di particolare valore storico e monumentale; ancora non si ha un inventario aggiornato ed esaustivo, e proprio quello di avere una mappa completa dei Patriarchi da salvare è uno degli obiettivi del WWF. L'associazione vuole inoltre proteggere, valorizzare e far conoscere gli alberi monumentali in pericolo e tutelare i boschi maturi dei quali questi testimoni del passato fanno parte. Il primo passo che il WWF compirà sarà la richiesta di decreti ministeriali che li dichiareranno "Monumenti Nazionali". Inoltre partendo dal censimento del Corpo Forestale dello Stato e verificando e aggiornando i dati delle Regioni e degli Enti Locali, laddove questi esistono, saranno scelti Grandi Alberi e boschi maturi da salvaguardare, con particolare attenzione.

Nella provincia di Caserta gli alberi monumentali attualmente censiti sono i seguenti:

comune

località

Genere specie

Circ.mt

Alt.mt

Nome comune.

Caserta

Oasi WWF

Quercus pubescens

3.05

13

Roverella – La grande quercia di San Silvestro

Caserta

Reggia - giardino inglese

Cupressus sempevrens L.

5

23

Cipresso

Caserta

Reggia

Araucaria cookii R.Br.

4

30

Araucaria della Nuova Caledonia

Caserta

Reggia

Camellia japonica L.

5

Camelia

Caserta

Reggia

Magnolia grandiflora L.

3.02

16

Magnolia

Caserta

Reggia-giardino inglese

Cedrus libani Barr.

5.05

25

Cedro del Libano

Caserta

Tuoro -Vigna Brigida

Carya olivaeformis Nutt.

4

20

Noce Pecan

Caserta

San Leucio - p.zza Seta

Platanus acerifolia

6

20

Platano

Caserta

Reggia

Taxus baccata L.

2.07

15

Tasso

San Gregorio Matese

Tenuta Matese

Fagus sylvatica L.

5

30

Faggio

I volontari del WWF saranno presenti in 1200 piazze, di queste, 12 nella nostra provincia.

L'appuntamento è in Piazza Vanvitelli, Piazza Sant'Agostino, Viale Kennedy - c/o la Parrocchia N.S. di Lourdes a Caserta; Piazza Municipio ad Aversa; Piazza San Michele a Casagiove; e nelle piazze principali di Tora e Piccilli,Falciano del Massico, Casal di Principe e San Cipriano D'Aversa. La sezione WWF d'Aversa assicurerà la sua presenza anche nei comuni di Villaricca(NA) e Sant'Antimo (NA).A questi si aggiungerà un panda camper che circolando all'interno del capoluogo di provincia, funzionerà come stazione mobile. Ai panda points sarà offerto un Ficus benjamin a tutti coloro che vorranno sostenere la campagna per la tutela dei Grandi Alberi.

Il WWF chiede inoltre la collaborazione di tutti per realizzare una banca dati: per segnalare gli esemplari da proteggere, curare, guarire basta andare sul sito www.wwf.it, dove si potrà trovare una pagina dedicata interamente ai Grandi Alberi oppure contattare direttamente le sezioni di Caserta o d'Aversa. Ai banchetti, inoltre, si avrà la possibilità di firmare una petizione per la tutela dei boschi.


SUCCESSO DELL’OPERAZIONE BENIAMINO 2000 ( indice)

La Festa dei Grandi Alberi ha segnato una grande vittoria per tutti coloro che amano le piante e che credono che il miglioramento della qualità della nostra vita passi anche attraverso la salvaguardia dei patriarchi " verdi " .

Sabaro 30 settembre e Domenica 1 ottobre sono stati venduti 150 piante di Ficus ad altrettanto sensibili cittadini casertano che , nonostante il tempo inclemente , hanno visitato i banchetti allestiti nelle piazze e nelle strade di Caserta e Provincia .

Grazie al Ficus sono stati arruolati tanti " Guardiani della Foresta " : abbiamo fiducia che essi saranno tali anche nel loro comportamento quotidiano verso la Natura .

Non solo i cittadini hanno voluto dare il loro contributo : la nota Società di acque minerali "Lete" ha acquistato ben 100 alberelli .

Ricordiamo che è possibile segnalare sia al WWF nazionale che alle sezioni locali la presenza di alberi che si ritiene siano particolarmente anziani o che abbiano da " raccontare " una storia interessante .

La segnalazione può avvenire con qualsiasi mezzo , anche informatico , e può essere corredata da foto o disegni .

Grazie da parte degli alberi a tutti i " Guardiani della Foreste " : da oggi le piante italiane saranno più sicure del loro futuro .


 

I volontari della sezione di Caserta dedicano una Domenica a
" far pulizia "
nei boschi di Castelmorrone .( indice)

 

Su segnalazione di Stefano , un attivista locale , un gruppo di volontari del WWF di Caserta , guidati da Lello Lauria , responsabile della Sezione , e da Giulio di Giacomantonio , responsabile del CRAS dell’Oasi di San Silvestro , hanno trascorso la mattina di Domenica 8 ottobre 2000 a ripulire parte del greto di un torrente ai piedi del monte Virgo .

Nel ruscelletto , ancora secco in questo inizio di autunno , è stato ritrovato di tutto : una carriola, un fusto di metallo , numerose bottiglie e buste di plastica , travi di ferro , lastre di vetro , blocchi di cemento , guaine di cavi elettrici , tanto per citare gli oggetti più strani .

La zona è alquanto impervia per chi proviene da Castelmorrone , ma facilmente raggiungibile giungendo da Caserta vecchia , grazie ad un sentiero percorribile con un trattore .

E sembra che uno dei passatempi preferiti sia appunto scaricare immondizia nei pressi di questo e di altri piccoli corsi d’acqua della zona .

Ad una prima ricognizione , l’area sembra ancora in buono stato di salute , nonostante le tracce di recenti incendi estivi , che per fortuna hanno interessato zone arbustive e a prato , arrecando scarsi danni.

La flora arborea è costituita da maestosi castagni in produzione ( i ricci sono numerosi ) e grandi farnie dalla numerose ghiande . Piccoli ma fittissimi arbusti di biancospino e di rosa canina ornano i crinali , mostrando in questo periodo i loro rossi frutti . Immaginiamo che in primavera tutta la collina si ammanterà di candidi cespugli , e sarà davvero un magnifico spettacolo .

Nascosta fra le rocce , abbiamo trovato , grazie alle indicazioni del nostro amico Stefano , un delizioso laghetto che ha come immissario un piccolo corso d’acqua ancora quasi secco ma alimentato da una sorgente sul monte Virgo .

I torrenti della zona hanno l’importante funzione di convogliare le acqua piovane che il bosco non trattiene verso la valle . Si tratta di sistemi idraulici naturali che , se mantenuti puliti e funzionanti , da soli riescono a mantenere sana e salda la montagna , evitando i disastri che questa estate ha visto protagonista il nostro Sud Italia .

La pulizia che i volontari hanno effettuato non serve solo a ripristinare luoghi incantevoli ed ancora incantati , ove vive il granchio d’acqua dolce , la salamandra e il tritone . Non serve neppure a soddisfare il desiderio dei nostri volontari di " fare qualcosa " e non solo di " stare a guardare " .

Serve anche a dimostrare che una sana gestione del territorio , ed in particolare dei monti e delle colline , costituisce il prerequisito fondamentale per evitare disastri ( leggi Soverato , ecc.) e dall’altra per utilizzare l’ambiente anche dal punto di vista economico .

La zona da noi visitata infatti ha caratteristiche naturali per essere il nucleo centrale di una possibile Oasi di protezione , magari gestita direttamente da giovani locali , sotto la guida del WWF .

Facciamo appello alle istituzioni locali perché sappiano salvaguardare i loro tesori , e siano da reale indirizzo per uno sviluppo economico compatibile e non di rapina .

 

I volontari a lavoro per la pulizia del greto del torrente : c'era di tutto !!! 

 

 

 

 

    

 

Un attimo di riposo !

 

 

 

 

 

Copertoni , lamiere , una vecchia carriola, plastica , attrezzi agricoli dismessi , blocchi di cemento , bidoni di olio esausto ... la nostra raccolta ...

 

 

 

 

 

 

Per fortuna la zona mostra anche aspetti piacevoli e di grande interesse natualistico , come questa farnia
( Quercus robur ) centenaria .

 

 

 

 

 

 


LE CAVE : profilo di una provincia " addentata " ( indice)

Il Mattino - 26.10.2001

 


 

 

OSSERVAZIONI DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE CASERTANE SUL NUOVO PIANO REGIONALE DELLE ATTIVITA’ ESTRATTIVE PROPOSTO DALLA GIUNTA REGIONALE
AL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA.

Leggi i documenti redatti dalla Associazioni ....

Documento congiunto delle Associazioni ambientaliste di Caserta

OSSERVAZIONI DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE CASERTANE SUL NUOVO PIANO REGIONALE DELLE ATTIVITA’ ESTRATTIVE PROPOSTO DALLA GIUNTA REGIONALE AL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA.

 SINTESI

 

Le associazioni ambientaliste casertane, firmatarie del presente documento, intendono rappresentare al governo e al consiglio regionale e, più segnatamente, alla terza e quarta Commissione Consiliare,al Presidente del Consiglio Regionale e ai Capigruppo Consiliari, le loro osservazioni scaturite da una prima lettura del PRAE. L’esigenza di far sentire la voce del movimento ambientalista  di Terra di Lavoro nasce dalla consapevolezza che solo attraverso un’attiva partecipazione è possibile migliorare le proposte di governo del territorio di cui il PRAE rappresenta un segmento fondamentale:  è  infatti con questo piano che è possibile stabilire un freno al ciclo del cemento e al consumo fisico del territorio o, viceversa, accelerarli.

 

Il fabbisogno regionale annuale calcolato nel PRAE ammonta a ben 12.467.887 tonnellate, una cifra enorme, basata su calcoli statistici che non tengono in alcun conto il fatto che il nostro materiale viene anche esportato sia nelle altre regioni italiane che all’estero. D’altro canto l’espansione dell’attività edilizia sul territorio campano non risulta in nessun modo collegata alla crescita demografica registrata sul territorio: si tenga presente, infatti, che tra il 1991 e il 2000 la popolazione regionale è passata da 5.628.393 abitanti a 5.782.244, riportando un indice di incremento demografico del solo 1,02 %”. (cfr. cap. 2.2 Linee guida).

Per fare un esempio relativo alla provincia di Caserta, sono individuate, per i calcari, fra le aree estrattive:

      S17 – Comprensorio di Baia Dragoni, per un volume stimato di 238 milioni di metri cubi!

      S20 – Comprensorio di Alvignano-Liberi-Caiazzo, per un volume stimato di 177 milioni di metri cubi!

      S21 e S22 – Comprensorio di Pontelatone, per un volume stimato di 80 milioni di metri cubi!

      S24  - Comprensorio di Caserta – Castel Morrone, per un volume stimato di 171 milioni di              

      metri cubi! 

Un altro elemento di preoccupazione risiede nel fatto che si prevedono (vedi art.18 delle Norme di Attuazione) deroghe agli strumenti urbanistici (anche ai piani territoriali paesistici), qualora questi non abbiano previsto insediamenti di cave. Diventa obbligatorio, per l’ente locale, subordinare la propria pianificazione urbanistica al PRAE.

 

Per le Zone Altamente Critiche, come  Caserta città, la delocalizzazione delle attività è consentita anche se il suolo da sfruttare ricade in aree vincolate ai sensi dell’art.7 delle Norme di Attuazione! Per le stesse Zone Altamente Critiche si prevede una riconversione del sito per attività produttive o di interesse pubblico: ciò significa che, anziché prevedere il recupero naturalistico delle aree di cava, a Caserta ci ritroveremo costruzioni anche nelle aree di cava dismesse .

Fra l’altro, all’art.62 delle Norme Tecniche di Attuazione si parla della possibilità di un riuso delle aree di cava con interventi di nuova edificazione.

 

Occorre che la strategia individuata per il recupero degli inerti si avvii nell’immediato, anche con intesa fra Regione e Commissario di Governo emergenza rifiuti, ricordando che l’art. 52 comma 56 della Legge Finanziaria 2002 (L. 28 dicembre 2001, n. 448) prevede che le regioni adottino le disposizioni occorrenti affinché “i soggetti pubblici, o a prevalente capitale pubblico, utilizzino materiali riciclati in misura non inferiore al 30% del fabbisogno”.

 

All’art. 41 delle Norme Tecniche di Attuazione (Distanze di rispetto), si sancisce la minima distanza dal territorio abitato in 200 mt., mentre la Legge Regionale n.54/85 la prescrive in almeno 500 mt.; all’art.52 delle stesse N.T.A. si prevede la possibilità del riempimento delle aree di cava con compost e F.O.S. (frazione organica stabilizzata) da impianti di trattamento di rifiuti organici, cosa estremamente pericolosa, data anche la scarsissima qualità di tale materiale prodotto nel nostro territorio; vengono rimandati ad un successivo regolamento attuativo sia la metodologia che le modalità di calcolo del fabbisogno regionale;

-     mancano le prescrizioni relative alla necessità di una Valutazione di Impatto Ambientale prima dell’apertura di un’attività estrattiva o per il prosieguo;

-     mancano indicazioni sul “cono di visibilità”, dal punto di vista dell’impatto paesistico;

-     manca un regolamento di estrazione in cui si fissino in maniera precisa le norme, le tecnologie, i materiali da usare anche nella ricomposizione;

-     non è ben definito come intervenire in danno al proprietario nel caso non sia perseguibile (vedi attività intestate a società fantasma);

-     non è specificato come verrà effettuato il calcolo dei quantitativi di materiale da estrarre o estratto;

-     non è chiarito chi e come effettuerà i controlli sulle emissioni e sull’inquinamento acustico.

 

Per garantire una migliore regolamentazione dell’attività estrattiva in Campania vi è la necessità di una riforma della norma regionale, che preveda:

la subordinazione delle previsioni del PRAE alla pianificazione urbanistica , nonché ai vincoli storico artistici, archeologici, paesistici e idrogeologici;

il divieto assoluto di aprire o conservare cave nel territorio abitato;

un inasprimento delle sanzioni a carico sia delle amministrazioni locali che non controllino adeguatamente il loro territorio, sia degli esercenti abusivi l’attività estrattiva, in particolar modo quando non si dia esecuzione all’ordine di ricomposizione e/o ripristino;

 un sistema di controlli  e di sanzioni più efficace;

 il trasferimento delle funzioni di amministrazione attiva agli enti locali territoriali, con conservazione in capo all’ente regionale della funzione programmatoria;

 la previsione di ulteriori contributi a carico dei concessionari, proporzionali alla quantità di materiale estratto, da devolvere agli enti locali per la realizzazione di opere di salvaguardia, recupero e valorizzazione delle risorse ambientali;

 l’individuazione di strumenti di coordinamento tra il settore dei rifiuti, quello edilizio, quello delle opere pubbliche e quello estrattivo, per favorire il pieno riutilizzo degli inerti e ridurre il consumo delle risorse minerarie non rinnovabili .

 

Ancora, si  intende recuperare le cave abbandonate autorizzando l’escavazione di nuovo materiale sia pure in tempi molto limitati (cfr. cap. 4.4 delle Linee guida).

Tale proposta è giudicata dalle associazioni ambientaliste, nell’attuale contesto normativo, assolutamente negativa e pericolosa. E’ ben nota l’attivazione di società “specializzate” nel recupero di cave abbandonate. Società costituite dagli stessi soggetti che ieri hanno distrutto o ferito profondamente il territorio e oggi si candidano a recuperare, con nuove escavazioni di cui sono maestri, residui di giacimento con “l’obiettivo del recupero”.

 

L’art.5 delle N.T.A. precisa che il PRAE ha efficacia per 20 anni, ma lo studio dell’Università Federico II ha individuato e proposto una serie di aree di completamento e aree di sviluppo,  dalle quali i calcari disponibili, suddivisi per provincia, consentono un approvvigionamento così calcolato nel capitolo 6 delle Linee guida:

-         Avellino oltre 200 anni

-         Benevento oltre 150 anni

-         Caserta oltre 50 anni

-         Napoli 0,0

Al punto 2.4 delle Linee guida si afferma che l’attività estrattiva è consentita nelle aree soggette a vincolo idrogeologico, nei casi in cui le autorità preposte alla tutela lo ritengano possibile.

Addirittura, all’art.12 delle Norme Tecniche di Attuazione, nel caso di pericolo di grave dissesto idrogeologico, il dirigente regionale può revocare l’autorizzazione ad estrarre!

Le associazioni ambientaliste, infine, rivendicano il diritto, come soggetti portatori di interessi diffusi, di essere ascoltati dal Consiglio regionale, e segnatamente dalle Commissioni Regionali preposte all’istruttoria del PRAE. Si evidenzia, a tale riguardo, la mancanza degli allegati alle Linee guida relativi  all’elenco delle aree di completamento e  di sviluppo.

 

Conclusioni

Le proposte delle associazioni ambientaliste casertane sono così articolate:

1)      Rivedere totalmente e realisticamente il calcolo del fabbisogno regionale, abbattendolo drasticamente.

2)      Subordinare le previsioni  del PRAE alla pianificazione urbanistica e paesaggistica regionale.

3)      Eliminare le  facilitazioni per coloro che delocalizzano dalle ZAC e vietare ogni edificazione nelle aree di cava dismesse;

4)       Attivazione di un procedimento amministrativo tale da risolvere la questione del rispetto della legge in materia di inerti coerentemente con la L. n.448/2001.

5)      Necessità di regole certe e di prescrizioni tecniche che salvaguardino il territorio.

6)      Approvazione di una nuova legge (testo coordinato) sulle attività estrattive per la regione Campania.

7)      Cancellazione del recupero delle cave abbandonate dalla proposta del PRAE.

8)      Durata del PRAE di non più di venti anni con conseguente rimodulazione del piano, svincolando il resto del territorio dalla previsione di aree di completamento e di sviluppo.

9)      Cancellazione dal PRAE delle aree di completamento (C4-C5-C6)  e di sviluppo ( S17 – S20 – S21 – S22 - S24) previste.

10)  Rispetto del vincolo idrogeologico ed eliminazione di tutte le aree, sia di completamento che di sviluppo, sottoposte a tale vincolo.

11)Rispetto del diritto di partecipazione e di trasparenza con audizioni del movimento ambientalista alle riunioni della III e IV Commissione consiliare sul PRAE.

 

 

ITALIA NOSTRA SEZ. DI CASERTA , SEZ. MATESE – LEGAMBIENTE – LIPU - WWF

 

 

 

CAVE : una storia infinita ???

Dopo gli eventi del novembre-dicembre 2004 ( arresto dei " cavaioli " storici e chiusura di alcune cave ) il WWF ha ritenuto di portare all'attenzione della cittadinanza, grazie alla collaborazione della carta stampata , delle radio e delle televisioni , un dossier sull'attività della sezione di Caserta relativa al pluridecennale problema della cave .

In queste pagine sono riportate alcune parti del documento .

 


Oggetto: Cave - Amare Considerazioni

Insieme alla documentazione allegata, anche se necessariamente sintetica, che  testimonia la lotta  costante contro le cave condotta dalla Sezione WWF di Caserta durante tutti i suoi 21 anni di vita , desideriamo sottoporre alla Vostra attenzione alcune nostre brevi ma sentite considerazioni.

Venire a conoscenza dell’operazione  della Procura di Santa Maria C.V con la collaborazione della Guardia di Finanza,  che ha condotto al sequestro preventivo di sette impianti adibiti all’attività estrattiva, non poteva non suscitare scalpore. Tanti  hanno detto,  o pensato , “finalmente”.

All’interno del WWF , però, l’immediata soddisfazione è stata  sostituita da un grande senso di amarezza. Nel 1983 il ns. amico Pretore di Roma, Gianfranco Amendola, Consigliere Nazionale del WWF, nella sua relazione ( tenuta a Caserta) “nel  nome del popolo inquinato” dichiarò che la via legale amministrativa doveva essere l’estrema ratio delle battaglie ambientali: la giustizia inesorabile, a volte,  può arrivare in ritardo, a scempio avvenuto”.

Per questo motivo pur plaudendo la ns. Magistratura, che ha compiuto un lavoro a dir poco eccezionale,  nessun processo potrà mai restituire le ns. colline allo stato originario, nessuna condanna potrà ristabilire le falde freatiche pericolosamente compromesse e nessuna sanzione amministrativa o penale potrà mai ripristinare il microclima che caratterizzava positivamente il nostro territorio.

Eppure per fermare uno scempio ambientale, tanto evidente quanto raccapricciante, è stato necessario l’intervento della Magistratura che ha dovuto utilizzare lo strumento del reato amministrativo per bloccare un delitto che era davanti agli occhi di tutti e al quale, ammettiamolo, ci stavano mestamente abituando.

Quasi nessun politico , se non in campagna elettorale, ha mai esercitato il suo potere o la sua volontà per chiarire il groviglio di normative che alla fine hanno portato alla distruzione selvaggia e indisturbata di intere colline; ora si assiste all’ignobile sarabanda dello scaricabarile.

Nonostante  quanto le nostre colline hanno già subito, il futuro ci fa ulteriormente preoccupare.

Il PRAE (Piano Regionale Attività Estrattive) recentemente pubblicato dalla Regione Campania, prevede in zone identificate dall’Università Federico II, un’estrazione mineraria, è vero con nuove normative di controllo, ma in ogni caso, volumetricamente, commensurabile al prelievo effettuato durante la massima espansione urbanistica e demografica e quindi antistorica e  improponibile.  Non sono bastate le osservazioni, anche veementi di tutte le associazioni ambientaliste per far valere il concetto che la ns. provincia ha già pagato un prezzo  fin troppo grande e che quindi bisognava prima pensare a rimarginare le ferite inferte alle nostre colline, piuttosto che programmare a generarne altre  anche in zone di grande pregio naturalistico. Ancora una volta ci hanno chiamato “cassandra”, ancora una volta speriamo di sbagliarci e non dover essere costretti ad affermare così come è successo per rifiuti urbani e tossici, smog, acqua  e cave: l’avevamo detto !

 A conclusione di questo nostro sfogo , ci auguriamo fortemente che la lodevole iniziativa, intrapresa  della Magistratura, rappresenti l’inizio irreversibile di una inversione di tendenza che pone l’ambiente al primo posto nella scala dei valori  ricordando un motto tanto caro a noi del WWF:                           Non abbiamo ereditato la Terra dalle generazioni passate, ma preso in prestito per quelle future”

 

WWF SEZIONE DI CASERTA                OASI DI SAN SILVESTRO


SINTESI DEGLI INTERVENTI DEL WWF CASERTA SUL PROBLEMA CAVE DELLA NOSTRA PROVINCIA

 

  1. 1983 - Nascita della sezione WWF Caserta
  2. 1984 - Documento sulle cave – poster (rif n.1)
  3. 1985/86 - Censimento delle cave realizzato dagli attivisti della sezione WWF Caserta (rif n.2)
  4. 1986/89 - Responsabile legale del WWF Campania – Pretore di Capriati al Volturno – emette l’ordinanza di chiusura di 20 cave dell’alto casertano.- Nello stesso periodo il WWF Caserta denunzia il meccanismo del silenzio assenso: meccanismo attraverso il quale molti cavatori in passato hanno potuto cavare in maniera indiscriminata.
  5. 1990 - Progetto Volturno: denunzia dell’attività estrattiva nell’alveo e sulle sponde del fiume con deviazione del corso d’acqua.(documentazione disponibile su richiesta)
  6. 1990/91 - Partnership con il Comune di Vitulazio per contrastare l’attività estrattiva nel suddetto territorio comunale. (rif. n.3)
  7. Rassegna stampa inerente al punto 5 - disponibile presso la sezione WWF Caserta .
  8. Il WWF Caserta si costituisce parte civile contro il TAR Campania  in quanto per la settima volta aveva annullato i provvedimenti di cessazione dell’attività estrattiva. (rif. n.4)
  9. Realizzazione di una scheda di rilevazione statistica sugli effetti delle cave e del cementificio di Centurano -San Clemente sulla salute pubblica. Furono raccolte un centinaio di schede. (rif.n.5)
  10. 1993 - Partecipazione alla trasmissione  Maurizio Costanzo Show: “L’ambiente è cosa nostra? (vedi cd con filmato , disponibile presso la sezione WWF Caserta )
  11. 1998 - Realizzazione del Progetto Agenda 21 a Caserta dal quale emersero sia i disagi che le patologie tipici delle zone con alte concentrazioni di articolato sospeso. (rif. n.6- l’intera documentazione su Agenda 21 è disponibile sul sito www.wwfcaserta.org )
  12. 1999 -  Osservazioni al PRAE della Regione Campania. ( rif. n. 7)

Allegati :

Rif. 1

1984 

S.O.S. Territorio

Italia: un Paese che divora se stesso

 I fatti:

Dai calcoli del CENSIS, coi dati ISTAT, risulta quanto segue:

Il suolo agricolo utilizzabile nell’ultimo decennio è diminuito del 9.4%, perché distrutto dall’avanzare dell’urbanizzazione o perché abbandonato.

L’espansione delle città e l’abbandono hanno divorato la campagna al ritmo di 130-150.000 ettari all’anno. In sintesi, dal 1970 al 1981 i terreni perduti sono passati dal 12,5 al 20,6% del totale.

Nell’ultimo ventennio circa un decimo dell’Italia (3 milioni di ettari) è andato distrutto; l’Italia dunque è un Paese a termine destinato ad essere tutto consumato e finito nelle prossime tre o quattro generazioni. Questa prospettiva suicida è il risultato di quella distorsione mentale che il CENSIS chiama “rimozione del territorio”. Con incoscienza abbiamo ritenuto il territorio come un vuoto da riempire, una cosa di nessuno, un oggetto di baratto e una fonte di lucro, considerandolo praticamente tutto edificabile. E intanto il “deserto abitato” avanza nel disordine totale, rendendo sempre più irriconoscibile il nostro Paese.

         Negli ultimi dieci anni la popolazione italiana è aumentata di due milioni di abitanti e nel contempo sono state costruite 22 milioni di stanze, in buona parte seconde, terze e quarte case. Oggi, per 56 milioni di abitanti, vi sono più di 80 milioni di stanze.

         La prospettiva è dunque catastrofica: il “giardino d’Europa” rischia di essere tutto consumato in poco più di un secolo a meno che mentalità, cultura e politica non cambiano radicalmente, tenendo presente che “non abbiamo ereditato la Terra dalle generazioni passate ma presa in prestito per quelle future”.

 Che fare?

         Far nascere la consapevolezza che non è vero sviluppo per l’uomo l’avanzare disordinato e caotico senza una seria e attenta programmazione dell’uso delle risorse, non illimitate, che sono a nostra disposizione.

         Promuovere, incoraggiare tutte quelle iniziative, quei comportamenti tesi a fare in modo che anche nel mondo politico si crei la coscienza che gli attuali modelli di sviluppo non corrispondono affatto ai nostri reali bisogni.

         Aria e acqua pura, cibo sufficiente, abitazione e spazio, ambiente salubre, attività significative, pace e libertà rappresentano le nostre effettive esigenze.

         No al nucleare, sì alle energie rinnovabili e ad un uso razionale di quelle convenzionali.

         No all’uso eccessivo e indiscriminato dell’auto, sì al trasporto pubblico e su rotaia.

         No all’imprenditoria selvaggia e devastante, sì ad un controllo pubblico severo ed efficiente capace di difendere il territorio dalla logica del profitto a tutti i costi.

         Non quindi cieca opposizione al progresso bensì opposizione al progresso cieco.

         Consapevoli che sviluppo economico e salvaguardia ambientale non sono in antitesi, riteniamo che la conservazione delle risorse naturali è condizione essenziale per rispondere alle pressanti richieste di posti di lavoro. Ogni attività lavorativa che non sia coerente con la politica dl territorio è destinata ad un totale fallimento.

         Perciò lanciamo un appello alla popolazione affinché, col suo contributo determinante, possa condurre verso esiti positivi le battaglie ambientali che ci attendono nel prossimo futuro.

         L’ambiente naturale è un bene comune e, come tale, tutti abbiamo il dovere di difenderlo e salvaguardarlo.

WWF SEZIONE DI CASERTA

(ritorna )


Rif. 2

Al Sig. Sindaco del Comune di

.........................................

I1 sottoscritto PAOLELLA FRANCESCO, responsabile provinciale del WWF-Italia/sezione di Caserta, al fine di poter disporre di informazioni sullo stato dell'ambiente nel territorio di codesto Conn;in.e, chiede formalmente ai sensi dell'art. I4-comma, 3- della legge 8 luglio 1986 nO 349, copie integrali dei rilievi aereofotogrammetrici effettuati per l'adozione del piano regolatore generale di codesto Comune. ,

Nel caso detto Comune non abbia adottato il piano regolatore generale o comunque non abbia fatto effettuare i rilievi aereofotogrammetrici chiede, sempre ai sensi della citata norma di legge un dettagliato elenco di tutte le cave, in coltivazione o abbandonate, esistenti nel territorio di codesto Comune delle quali si abbia contezza.

Le copie o le informazioni richieste dovranno essere fornite, nei limiti del possibile, direttamente a delegatario della presente.

All'atto della consegna di tale documentazione la persona incaricata del ritiro verserà, quanto dovuto per rimborso delle eventuali spese di riproduzione ed effettive d'ufficio il  cui importo, risulti prestabilito con atto di codesto Ente.

Sicuro di una sollecita e puntuale evasione della richiesta, colgo l'occasione per porgere distinti saluti.

Il responsabile provinciale del WWF Caserta

dr. Francesco V. Paolella 

(ritorna )


 

Rif. 3

(ritorna )


Rif. 4

COMUNICATO STAMPA.- INVITO -

I1 W.W.F.-Fondo Mondiale per la Natura- preso atto senza particolare stupore,che con provvedimento del 27.2.92 reso noto in data odierna, il TAR Campania I° Sezione (Presidente Brignola), ha per la settima volta sospeso un provvedimento amministrativo di cessazione dell'attività. della cava di Vitulazio(CE),confermando,nella apodittica ed incongrua motivazione, i timori palesati da questo Ente Morale circa il sistematico sacrificio degli interessi soggettivi, collettivi e diffusi connessi all'equilibrio ambientale rispetto a quelli di privati interessati solo alla distruzione del territorio per fini speculativi , in dispregio delle norme e delle giuste esigenze delle popolazioni residenti,

denuncia

le gravi responsabilità del TAR Campania,in contrasto con il lodevole impegno di alcuni Enti locali e del Ministro dell'Ambiente Ruffolo , nella disastrosa situazione della Provincia di Caserta , aggredita selvaggiamente ed impunemente mediate lo sfruttamento anomali ed illegale di cave e la creazione di discariche abusive di rifiuti

annuncia

il prioritario impegno di promuovere nelle sedi istituzionali tutte le iniziative piú idonee ad assicurare in futuro la trasparenza delle decisioni giurisdizionali del TAR Campania e la conformità delle stesse ai principi costituzionali del diritto positivo ;

indice

per martedi 5.3.1991 alle ore 15 presso la Sezione del W,W,F.di Caserta, Piazza Marconi 9 -piano terra del vecchio ospedale- Tel 0823/44I367, una conferenza stampa per chiarire la linea di azione dell'Associazione in merito al problema,ormai di interesse nazionale.

Vi preghiamo vivamente di intervenire e di dare la massima diffusione al presente comunicato.

Il Delegato Regionale WWF                                                            Il Responsabile della Sezione WWF Caserta

dr. G. Lubrano di Ricco                                                                                   dr. Francesco V. Paolella

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Rif. 5

(ritorna )


Rif.6

Agenda 21 a Caserta - Zonazione della Città

                                     1               2               3                 4               5                6                 7     

(ritorna )


Rif. 7

 

OGGETTO: OSSERVAZIONI AL PRAE CAMPANIA

A CURA DEL SETTORE TERRITORIO DEL WWF CASERTA

 

  1. MANCA LA DEFINIZIONE DEGLI ORGANI DI CONTROLLO – NON E’ CHIARO CHI PERSEGUIRA’ REALMENTE  GLI EVENTUALI  TRASGRESSORI. E LE EVENTUALI  SANZIONI.
  2. MANCA IL COLLEGAMENTO TRA IL PRAE E GLI STRUMENTI URBANISTICI GENERALI ED ATTUATIVI DEI COMUNI NELLE CUI AREE RICADONO LE CAVE.
  3. MANCA UN REGOLAMENTO DI ESTRAZIONE VERO E PROPRIO IN CUI SI FISSINO LE NORME, LE TECNOLOGIE E I MATERIALI  DA UTILIZZARE NELLA RICOMPOSIZIONE.( VEDI  QUALITA’ DEI MATERIALI, SE SOGGETTO A BONIFICA PEZZATTURA DEL MATERIALE DA MACERIE).
  4. NON E’ BEN DEFINITA PER LE CAVE ABBANDONATE, ABUSIVE E\O DISMESSE,

COME  INTERVENIRE IN DANNO AL PROPRIETARIO NEL CASO IN CUI  NON SIA  PERSEGUIBILE (VD. ATTIVITA’ INTESTATE AD ULTRASESSANTENNI, ECC.)

  1. IL CALCOLO DEL QUANTITATIVO IN BASE A QUALI PARAMETRI  E’ STATO CALCOLATO?.
  2. LE ZONE DI SVILUPPO E DI COMPLETAMENTO RIENTRANO QUASI TUTTE IN AREE DI ELEVATO VALORE AMBIENTALE , PAESAGGISTICO E TURISTICO.(A RIDOSSO ANCHE  DEL PARCO DEL MATESE E DEL PARTENIO)
  3. IL PIANO DI RICOMPOSIZIONE AMBIENTALE  DEVE TENERE CONTO DEL COMPORTAMENTO E DELLE MISURE NEI CONFRONTI DELLE FALDE ACQUIFERE E  DEI CORSI D’ACQUA, ANCHE I MINORI.
  4. NON VENGONO SPECIFICATE  LE COMPETENZE DEI VARI ENTI PER QUANTO RIGUARDA GLI STRUMENTI IN MATERIA URBANISTICA.

  

SETTORE TERRITORIO WWF CASERTA

 Arch: Lina Sorrentino  -  Arch. Guido Guerriero

(ritorna )

 

 


Area MACRICO : una sfida " verde " per Caserta ( indice)

 

Il Mattino - 11.12.2001

La vicenda dell'area MACRICO è una vera sfida per tutti coloro che , a prescindere dal colore politico , dall'appartenenza religiosa o dalla militanza ambientalista , desiderano un futuro meno cementificato per Caserta .

Per tale motivo si è creato un movimento molto ampio di cittadini " comuni " e di associazioni per evitare un ulteriore scempio .  


 Prot. n.3312 - 26.08.2002                                                                           ( indice)

 Ai Sindaci dei Comuni di
Conca della Campania,
Galluccio,
Marzano Appio,
Roccamonfina,
Sessa Aurunca,
Tora e Piccilli,
Teano.

-e p.c. agli Organi di Informazione

LORO SEDI

      

Oggetto: Parco Naturale “Vulcano di Roccamonfina e Foce  Garigliano – Appello e proposte operative.

 Egr. Signor Sindaco,

questa associazione ha promosso e partecipato con grande impegno all’iter istitutivo dei Parchi Regionali della Campania, e soprattutto, riferendosi al Parco in oggetto, è sempre stata in prima linea, con la presenza del ns. Gruppo Attivo del Vulcano, per difendere il suo patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico. Essa vuole sottolineare gli aspetti positivi che ha l’istituzione di un Parco, in termini di sviluppo sostenibile e di salvaguardia dell’ambiente dal saccheggio indiscriminato, purtroppo diffuso nella nostra provincia; inoltre vuole evidenziare che un suo corretto funzionamento può produrre la creazione di nuove figure professionali nonché di opportunità occupazionali per i ns. giovani.

Nondimeno , l’onere da sostenere in termini del rispetto della natura, che discendono dalle norme di salvaguardia, non è gravoso e comunque limitato nel tempo, fino all’istituzione dell’Ente Parco, che si darà nuove norme e strumenti per lo sviluppo e gestione del territorio dei comuni facenti parte.

La particolarità del suddetto Parco, essendo  costituito in rilevante percentuale da terreni privati, dovrà seguire ovviamente un percorso differenziante in termini di normative e procedure.

Chi ancora vede  nel Parco un ostacolo allo sviluppo del territorio, tanto da intraprendere delle iniziative forti , anche legali, per ostacolarne l’istituzione, probabilmente è stato informato in maniera incompleta, in quanto i vincoli imposti da un Parco verranno ampiamente ripagati. Salvaguardare e conservare le tradizioni, gli usi e le diversità delle culture locali significa  creare un circolo virtuoso di energie, coniugare economia ed ecologia e quindi porre non solo  un freno alla continua emigrazione giovanile, ma addirittura permettere il rientro di quelle famiglie costrette in passato a lasciare il loro territorio di origine per cercare lavoro. Tutto questo è possibile incentivando uno sviluppo non invasivo (agricoltura biologica; ecoturismo; edilizia sostenibile; fonti energetiche alternative)  conservando contemporaneamente il capitale ambiente.

- La cassaforte d’Italia. Secondo l’Istat nel 1992 Civitella Alfedena si è aggiudicata il titolo con i suoi 99,7 milioni (vecchie lire) di depositi bancari pro capite, quasi il triplo rispetto alla seconda (Cremona: 35mil). – (fonti: Affari e Finanza, supplemento  alla Repubblica del 27.11.1992; il Diario del 22.08.02).-

 Le chiediamo quindi, Signor Sindaco, di provvedere all’attivazione di  un sistema informativo sulle funzioni reali e sulle opportunità irripetibili che determina  l’istituzione di un Parco.

 A tal fine Le anticipiamo che il Wwf di Caserta si è già attivato per organizzare un convegno a cui parteciperanno i massimi esperti sul tema “Parchi”, che si svolgerà entro quest’anno e al quale la Sua partecipazione sarà particolarmente gradita. 

Con l’occasione porgiamo i nostri più cordiali saluti.

 

 

Arch. Guido GUERRIERO                                   Dott .Raffaele LAURIA

 Settore Territorio WWF                                         Responsabile WWF

   Sezione di Caserta                                               Sezione di Caserta     

 

Il nobel per la Pace 2004 ad una donna , ambientalista ed africana : una grande vittoria dell'Uomo sulla logica del profitto e della rapina  ...

«Pianta un albero e poi aspetta», recita un antico proverbio africano. Negli ultimi trent'anni di alberi ne ha piantati e fatti piantare oltre 30 milioni, Wangari Muta Maathai, 64 anni, keniota, docente di anatomia veterinaria all'università di Nairobi, insignita ieri del Premio Nobel per la Pace 2004 dalla speciale commissione norvegese.

Gli alberi hanno fermato l'avanzata del deserto voluto dagli uomini , ma hanno Green Bell Movement ,l'associazione ambientalista fondata dalla professoressa Maathai , si basa sulle donne , su quelle più povere del paese africano . Uno sviluppo sostenibile,in Africa come nel resto del mondo , non può prescindere dall'affermazione dei diritti umani , in primis delle donne, della lotta alle disuguaglianze sociali ed economiche, allo sviluppo culturale . E così , in piena dittatura , il ne-nobel marciava per le strade di Nairobi , tra lo stupore generale , per affermare il diritto degli africani e , quindi di tutto il Mondo ,ad avere un ambiente migliore . a pagato con il carcere e con l'isolamente sociale ed culturale le sue idee semplici ma al contempo rivoluzionarie .

Per questi motivi la commissione svedese ha scelto una quasi sconosciuta tra gli oltre 100 candidati ; ha voluto forse lanciare un messaggio ed un monito alle opulente e sonnolente nazioni occidentali come alle rampanti tigri asiatiche : non esiste benessere umano senza salvaguardia e rispetto per l'ambiente e quindi per i diritti fondamentali dell'uomo stesso ; non è con il PIL che si misura lo sviluppo della nostra civiltà !!!

Auguri alla prima donna africana a ricevere il Nobel per la Pace ....

 

L'intervista integrale a Lello Lauria sullo stato di salute del Volturno del
magazine Habitat di Radio Rai 1 ( 20 aprile 2006)