Caserta , 26 settembre 2008

Oggetto: Cave - Amare Considerazioni

       Insieme alla documentazione allegata, anche se necessariamente sintetica, che  testimonia la lotta  costante contro le cave condotta dal WWF  Caserta durante tutti i suoi 25 anni di vita , desideriamo sottoporre alla Vostra attenzione alcune nostre brevi ma sentite considerazioni.

Venire a conoscenza dell’operazione  della Procura di Santa Maria C.V con la collaborazione della Guardia di Finanza,  che, nel 2004, aveva condotto al sequestro preventivo di sette impianti adibiti all’attività estrattiva, non poteva non suscitare scalpore. Tanti  avevano detto,  o pensato , “finalmente”.

All’interno del WWF , però, l’immediata soddisfazione era stata  sostituita da un grande senso di amarezza. Nel 1983 il ns. amico Pretore di Roma, Gianfranco Amendola, Consigliere Nazionale del WWF, nella sua relazione ( tenuta a Caserta) “nel  nome del popolo inquinato” dichiarò che la via legale amministrativa doveva essere l’estrema ratio delle battaglie ambientali: la giustizia inesorabile, a volte,  può arrivare in ritardo, a scempio avvenuto”.

Per questo motivo pur plaudendo la ns. Magistratura, che aveva compiuto un lavoro a dir poco eccezionale,  nessun processo avrebbe potuto mai restituire le ns. colline allo stato originario, nessuna condanna avrebbe potuto ristabilire le falde freatiche pericolosamente compromesse e nessuna sanzione amministrativa o penale avrebbe potuto mai ripristinare il microclima che caratterizzava positivamente il nostro territorio.

Eppure per fermare uno scempio ambientale, tanto evidente quanto raccapricciante, era stato necessario l’intervento della Magistratura che aveva dovuto utilizzare lo strumento del reato amministrativo per bloccare un delitto che era davanti agli occhi di tutti e al quale, ammettiamolo, ci stavano mestamente abituando.

Quasi nessun politico , se non in campagna elettorale, ha mai esercitato il suo potere o la sua volontà per chiarire il groviglio di normative che alla fine hanno portato alla distruzione selvaggia e indisturbata di intere colline; abbiamo solo assistito, di volta in volta, all’ignobile sarabanda dello scaricabarile.

Non sono bastate le osservazioni, anche veementi del Wwf e di tutte le associazioni ambientaliste per far valere il concetto che la ns. provincia ha già pagato un prezzo  fin troppo grande e che quindi bisognava prima pensare a rimarginare le ferite inferte alle nostre colline, piuttosto che programmare a generarne altre  anche in zone di grande pregio naturalistico. Nell’esprimere le ns perplessità ci hanno chiamato “cassandra”, ancora una volta speravamo di sbagliarci e invece, come dice un noto giornalista esperto di indagini di cronaca nera, “la realtà va ben oltre la fantasia”. La recente sentenza sulle cave, in sintesi, asserisce che i magistrati che hanno condotto le indagini, la Guardia di Finanza, l’Istituto Geografico Militare di Firenze, i comitati, le associazioni ambientaliste e liberi cittadini, si sono tutti sbagliati. I ns, amministratori spesso affermano che il ns territorio è a forte vocazione turistica; intanto si continua a cavare.

Quando le ns. colline  avranno raggiunto il “ground zero” i turisti verranno ancora più volentieri in quanto al posto delle ns colline si potranno costruire tanti bei centri commerciali e tutti saranno più contenti.

 

Caserta , 26 settembre 2008

SINTESI DEGLI INTERVENTI DEL WWF CASERTA SUL PROBLEMA CAVE DELLA NOSTRA PROVINCIA

 

 

Caserta , 17 settembre 2008

Comunicato Stampa WWF :  Traffico : sempre la solita “ARIA” …forse anche peggio

Nel giugno 2007 codesta associazione con una lettera aperta all'Amministrazione di Caserta chiedeva  di dare un segnale forte per il cambiamento della vivibilità della nostra città, ma poco o nulla è cambiato anzi :

·        Isola pedonale. Dopo anni di incontri, mediazioni e confronti molto accesi con politici, esercenti, cittadini e residenti, il Wwf era riuscito, grazie ad un esperimento realizzato nel giugno 2000, a mettere tutti d’accordo e quindi a realizzare la prima vera isola pedonale a Caserta , che poteva, doveva, insieme all’ultimazione dei parcheggi periferici al centro storico, costituire il nucleo della rinascita di questa città . Di fatto l’isola pedonale è stata “ smontata “ , facendo perdere  l’unica  connotazione di area vivibile nel centro di Caserta e quindi l’opportunità per un’inversione di tendenza ambientale, culturale , sociale ed economica del capoluogo  .

·        Sono stati iniziati per l’ennesima volta i lavori di rifacimento del manto stradale a Corso Trieste. Dire che è grottesco non rende l'idea , abbiamo sofferto per oltre un anno ed ancora la strada centrale di Caserta nelle ore di punta diventa  una trappola infernale per auto e pedoni. Intanto la collettività continua a pagare in termini di salute oltre che dal punto di vista economico.

·        Inoltre sono iniziati i lavori anche in Via Roma con data presunta di consegna 31 ottobre.- Dal 15 settembre si sono riaperte le Scuole,  in previsione del totale delirio di traffico in cui ci siamo ritrovati, si poteva, si doveva, chiedere, nel contratto con la ditta che conduce i lavori di rifacimento della suddetta strada (come per Corso Trieste),  l’anticipo  della consegna entro il 14 settembre.

·        Vigilanza quasi zero : la Polizia Municipale, tranne che nel giorno di apertura delle scuole, è presente solo in centro; quasi completamete assente nelle periferie e nelle frazioni ove, spesso, vd. zona popolosissima  di via Acquaviva - Viale Lincoln,  arriva quando il traffico è già in tilt.

·        Mobilità Collettiva: nulla è stato fatto per offrire un’alternativa ai cittadini casertani disponibili a rinunciare all’auto privata per muoversi nel centro di Caserta.        Per quanto riguarda mezzi pubblici e servizi navetta siamo all’anno zero.

·        Parcheggio selvaggio. Gli ausiliari del traffico multano non chi è in tripla fila , ma chi ha il tagliando scaduto da 10 minuti. Risultato: traffico estremamente rallentato e sforamento nel mese di giugno ed agosto ,con le scuole chiuse, dei parametri dell’aria (dati pubblicati dalla Regione Campania) in due centraline .

Un dato positivo dobbiamo però verificarlo : i parcheggi rosa , grande segnale di civiltà a patto che le signore in dolce attesa  non li trovino inutilizzabili, cosa che succede di frequente, grazie all’automobilista indisciplinato che pur non occupando lo spazio riservato, ne ostruisce l’ingresso e/o l’uscita parcheggiando in doppia fila, sicuro della sua impunità.

Intanto per sperare che la qualità dell’aria migliori, non ci resta che confidare nella pioggia o  nel vento.

 

Caserta , 18 maggio 2008

Comunicato Stampa: Riconquistiamo la Città – Resoconto della manifestazione del 18.5.-.

 

Gli attivisti del WWF a dimostrazione che i cittadini in prima persona devono essere custodi del bene comune , a cominciare dagli spazi verdi , vista la situazione d’abbandono della Villa Giaquinto , attrezzati di guanti , buste , rastrelli e palette , con l’aiuto dei tanti genitori presenti, ripulendo accuratamente lo spazio in ogni angolo , si sono adoperati ad adottare per una giornata il Villaggio dei Bambini ( vedi foto allegate ) .

Il WWF Italia – Sezione di Caserta – si sente partecipe in prima persona della realizzazione della pregevolissima struttura qual è il “Villaggio dei Bambini” – Villa L.Giaquinto. Infatti nel 1997 la suddetta sezione esercitò , sulle istituzioni, una notevole pressione per scongiurare che anche  questo lembo di città, libero dall’asfalto, diventasse un parcheggio privato .

Oggi, soddisfatti per il risultato ottenuto, il WWF pone all’attenzione degli Amministratori e dei cittadini fruitori della struttura, i seguenti problemi, ancora da risolvere:

 

  1. Vigilanza.- Manca la presenza di personale qualificato e/o poliziotto di quartiere a protezione sia dell’incolumità dei frequentatori – bambini, adolescenti e anziani – che spesso assistono a scorribande di ogni tipo di  personaggi non consoni alla finalità del luogo, sia a prevenzione delle strutture di gioco , delle piante ecc. Inoltre la  videosorveglianza, annunciata dai cartelli è in realtà assente; sarebbe invece molto utile per evitare le scorribande notturne , più volte segnalate dagli abitanti della zona.
  2. Pulizia, verifica e manutenzione – Manca la pulizia sistematica dell’area e la mancanza dei cestini non aiuta a mantenere pulita l’intera area , producendo una sensazione di degrado . Non risulta inoltre alcun sopralluogo finalizzato alla manutenzione della struttura a tutela dei frequentatori.

 

·        I nostri volontari, nel ripulire l’area hanno trovato di tutto: bottiglie rotte, assi di legno con chiodi arrugginiti esposti, cicche e pacchetti di sigarette, tante cartacce, molte bottiglie di plastica e lattine d’alluminio, segnali stradali divelti, pezzi di lamiera contorta…..tutto in prossimità dei giochi per i bambini.

 

  1. Aree Verdi: L’impianto d’irrigazione, anche se capillare, pare che non sia stato mai attivato, e la durezza della superficie delle aree verdi, sembra confermarlo.

 

Questa bella realtà, appartiene a tutti i cittadini di Caserta  che si  devono impegnare a custodirla e a farla durare nel tempo come patrimonio proprio, come e meglio di adesso.

La continua emergenza ambientale e dei rifiuti non deve rappresentare un alibi a lasciarsi andare nello scoramento, anzi deve servire come stimolo a pungolare le Istituzioni per “conservare” i piccoli tesori che la Città di Caserta ancora custodisce…..cominciando dal Villaggio dei Bambini…..in modo che questi possano dare corso alla ……..”riconquista della città”.


Caserta , sabato 17 maggio 2008

 

Comunicato Stampa: E’ vero che siamo in emergenza ambientale , ma ….Riconquistiamo la Città .

 

Il WWF Italia – Sezione di Caserta – si sente partecipe in prima persona alla realizzazione della pregevolissima struttura qual è il “Villaggio dei Bambini” – Villa L.Giaquinto. Infatti nel 1997 la suddetta sezione esercitò  sulle istituzioni una notevole pressione per scongiurare che anche  questo lembo di città , libero dall’asfalto, diventasse un parcheggio privato .

Questa bella realtà, appartiene a tutti i cittadini di Caserta  che si  devono impegnare a custodirla e a farla durare nel tempo come proprio patrimonio , come e meglio di adesso.

Per tali motivi gli attivisti del WWF Caserta danno appuntamento a tutti i cittadini che vogliono riconquistare la città , domenica 18 maggio alle ore 10.30 a Villa Giaquinto ,ingresso da Via Galilei a Caserta per adottare per una giornata il Villaggio dei Bambini . Con l’occasione daremo informazioni sulla Festa Nazionale della Oasi del WWF del 25 maggio , sulle campagne del WWF Italia ed Internazionale e ci confronteremo con i cittadini sul problema del risparmio energetico e della raccolta differenziate dei rifiuti , distribuendo materiale informativo istituzionale .

La continua emergenza ambientale e dei rifiuti non deve rappresentare un alibi a lasciarsi andare nello scoramento, anzi deve servire come stimolo a pungolare le Istituzioni per “conservare” i piccoli tesori che la Città di Caserta ancora custodisce…..cominciando dal Villaggio dei Bambini…..in modo che questi possano dare corso alla ……..”Riconquista della Città”.  Per ogni tappa sarà fatto un resoconto e presentato agli organi d'informazione oltre che all'Amministrazione Comunale.

 

 

                                                                                                              Prossima tappa … piazza Pitesti a Caserta

  

  

Nota  : E’ sempre più difficile per le Associazione come il WWF fare volontariato attivo . Come di consueto il WWF da 25 anni per effettuare le sue campagne di sensibilizzazione sulle problematiche ambientali e sulle realtà del territorio cittadino e provinciale , effettua regolare richiesta di occupazione temporanea di suolo pubblico , cosa fatta anche in questa circostanza . Stavolta il Comune di Caserta ci ha fatto una sorpresa : a seguito di una recente delibera ( che non fa differenza sulle attività da svolgere e/o dalle finalità del richiedente ) ci ha chiesto di pagare € 30 per costi di rilascio dell’autorizzazione . La cosa è sconcertante se consideriamo che contemporaneamente la stessa Amministrazione ha concesso il patrocinio all’iniziativa in oggetto , riconoscendone il valore sociale e culturale , in quanto l’unica finalità della suddetta iniziativa è di tutelare e valorizzare un bene della Città . No comment !

 
   
Dott.Raffaele Lauria
Responsabile del Wwf Sezione di Caserta
Via Turati n.16-20 - 81100 Caserta
cell:3473308585 -
www.wwfcaserta.org - postmaster@wwfcaserta.org - caserta@wwf.it

RIFIUTI IN CAMPANIA -  WWF: “UN’EMERGENZA CREATA AD ARTE,

ORA SERVE TERAPIA D’URTO”

 

Tra pochi giorni si apre il ‘maxi-processo’ sulla gestione dei rifiuti

in cui WWF sarà Parte civile

 

PROPOSTE 6 REGOLE PER AFFRONTARE L’EMERGENZA

 

Cosa è accaduto in questi 14 anni di gestione dei rifiuti in Campania, cosa ha prodotto l’emergenza che sta sconquassando la regione? Molte risposte arriveranno dal  primo processo sulla gestione politica centrale e regionale dell’emergenza rifiuti in Campania. Il maxi-processo si aprirà il 14 gennaio presso il Tribunale di Napoli, 28 gli imputati tra cui i massimi responsabili delle strutture di commissariamento dei rifiuti e delle imprese che hanno gestito i rifiuti in Campania negli ultimi anni. Le imputazioni riguardano prevalentemente reati contro la Pubblica Amministrazione (dalla truffa aggravata al falso ideologico, dall’abuso d’ufficio a gravi forme di inquinamento)  e la fede pubblica, una fede ancor più tradita visto che la Campania è una delle regioni che produce meno rifiuti pro-capite in Italia (nel 2005 appena 485 kg, al livello delle regioni più virtuose come Veneto, Trentino Alto Adige).

“Quello di questi giorni è il frutto di una strategia dell’emergenza creata ad arte per arrivare a soluzioni estreme, quali l’incenerimento, soluzioni già ‘decise’ in partenza perché in grado di garantire l’’affare rifiuti’ – dichiara il WWF – In questi anni abbiamo assistito ad una totale mancanza di volontà di gestire l’intero ciclo dei rifiuti secondo regole che vengono applicate con successo in molte regioni e persino nella stessa Campania, come accade nel virtuoso Comune di San Michele di Serino, in Irpinia, che ha raggiunto il 70,5% di raccolta differenziata adottando il sistema porta a porta. Invece in questi anni  i responsabili si sono fatti affascinare da soluzioni impiantistiche pesanti, come l’incenerimento, dimenticando quante cose si possono fare prima di incenerire per arrivare alla riduzione della quantità dei rifiuti da smaltire”.

 

Ma cosa si sarebbe dovuto fare, e non si è fatto, per non trovarsi con le montagne di ‘monnezza’ lungo le strade della Campania? Oltre alla raccolta porta a porta, che avrebbe potuto portare al riciclaggio di almeno il 60%  dei materiali, sarebbe stato necessario attivare un mercato dei materiali riciclati attraverso gli acquisti pubblici (arredi urbani, etc.) e incentivare la realizzazione degli impianti di produzione di oggetti realizzati a partire da materiali riciclati. Queste iniziative previste dalla normativa nazionale ed europea, se affiancate progressivamente da provvedimenti per la prevenzione dei rifiuti avrebbe portato all’esigenza di smaltimento di quantità talmente ridotte da non costituire un problema e rendere facile la scelta tecnologica per lo smaltimento finale (discarica, incenerimento, trattamento biomeccanico, etc.). 

  

In queste condizioni di emergenza serve comunque una terapia d’urto: quella che il WWF propone per l’immediato prevede anche un forte coinvolgimento della cittadinanza, giustamente preoccupata per la salute del proprio territorio ma che non trova risposte adeguate dalla macchina amministrativa.

 

6 proposte da applicare in forma straordinaria e immediata da parte del Prefetto di Napoli o del Sindaco (entrambe figure responsabili della salute pubblica) che possono scongiurare il peggioramento di questa emergenza:

 

·        Da subito applicare il divieto di utilizzare materiali non riciclabili per almeno 3 mesi

·        Da subito il divieto di utilizzare materiali monouso per almeno 3 mesi

·        Da subito la divisione della parte secca-umida dei rifiuti, per utilizzare al meglio la parte organica e semplificare il recupero dei materiali

·        Da subito la raccolta porta a porta

·        Da subito in funzione gli impianti di compostaggio pronti

·        Da subito un piano straordinario di raccolta cartoni e imballaggi

   

 

Caserta , 4 gennaio 2008                                                       

 


 

Emergenza Rifiuti – Epilogo amaro di un disastro annunciato

 

Quello di questi giorni è il frutto di una strategia dell’emergenza creata ad arte per arrivare a soluzioni estreme, quali l’incenerimento, soluzioni già decise in partenza perché in grado di garantire l’affare rifiuti.- In questi 14 anni, per il Wwf, è stato un susseguirsi vorticoso di lotte per scongiurare ora la costruzione di nuove discariche spesso previste in zone ad alto pregio naturalistico, ora per far comprendere che qualsiasi tentativo per uscire dall’emergenza rifiuti, termovalorizzatore compreso, che prescindeva dalla raccolta differenziata e dal recupero delle materie pregiate (alluminio, vetro….) sarebbe stato vano.  Così è stato. A livello regionale ci siamo confrontati, con fervore, con tutti i commissari e subcommissari che in questi anni si sono succeduti ed ora, che la situazione è sfuggita di mano, le Istituzioni non possono negare di sapere; gli scenari, facilmente prevedibili erano stati ampiamente illustrati, era solo questione di tempo.

Nella città di Caserta un occulto e sistematico boicottaggio ha fatto naufragare per ben tre volte la raccolta differenziata  e contestualmente, abbiamo scoperto che la faccia tosta dei nostri politici non conosce confini, in quanto nella massima espressione del “tanto peggio tanto meglio”, quelli che boicottavano la raccolta differenziata un po’ di tempo fa, ora la invocano e viceversa .

L’extrema Ratio: tra pochi giorni si apre il ‘maxi-processo’ sulla gestione dei rifiuti ,  nel quale il  WWF si è costituito Parte civile. Il maxi-processo si aprirà il 14 gennaio presso il Tribunale di Napoli, 28 gli imputati , tra questi i massimi responsabili delle strutture di commissariamento dei rifiuti e delle imprese che hanno gestito i rifiuti in Campania negli ultimi anni. Le imputazioni riguardano prevalentemente reati contro la Pubblica Amministrazione (dalla truffa aggravata al falso ideologico, dall’abuso d’ufficio a gravi forme di inquinamento)  e la fede pubblica.

Cosa fare? Raccolta differenziata subito. Le discariche come Lo Uttaro non solo non rappresentano una soluzione definitiva al problema rifiuti, ma presenta anche dei costi altissimi di gestione: la TARSU che pagano i cittadini di Caserta da quando impera la logica della discarica è altissima e in continua ascesa con il paradosso di vivere in continua emergenza e con l’incubo della spazzatura per le strade.

Da subito:

  1. prevedere la costruzione delle isole ecologiche
  2. la divisione della parte secca-umida dei rifiuti, per utilizzare al meglio la parte organica e semplificare il recupero dei materiali.
  3. trasformare la Tassa sui rifiuti in Tariffa ( chi più differenzia, meno paga)
  4. la raccolta porta a porta.
  5. in funzione gli impianti di compostaggio pronti.
  6. un piano straordinario di raccolta cartoni e imballaggi. E disincentivare il packaging usa e getta.

Apparso su Buongiorno Caserta - 10-01-08 a firma di Lello Lauria ( vedi articolo in rassegna stampa )