CASERTA  
sabato 02 gennaio 2010
Lauria: “Un ambiente a tasche vuote”
«La nostra provincia nel 2009 ha mostrato tutta la sua fragilità ambientale, aggravata  dai mutamenti climatici, e una sofferenza cronica rispetto a gravi problemi che si trascina dal passato e che scelte politiche pericolose rischiano di aggravare ulteriormente». 
Lo afferma, in un comunicato, il presidente del wwf casertano Raffaele Lauria (nella foto), che così aggiunge:
«A livello nazionale la musica cambia poco, ovvero la Finanziaria 2010 mette a nudo l’assenza di strategia e finanziamenti su questo fronte, lasciando così l’ambiente a tasche vuote nonostante gli impegni proclamati in ambito internazionale, dal clima alla biodiversità. 
Ma ecco, in dettaglio, i punti che secondo Lauria hanno reso critico il 2009 e che non fanno essere ottimisti per il 2010:
«Se il 2009 è stato l’anno del clima, il 2010 sarà l’anno internazionale della biodiversità e oltre al mancato finanziamento per attuare la convenzione internazionale sulla biodiversità il WWF segnala continui tentativi di modificare, peggiorandole, le leggi italiane sulla tutela della natura e della fauna selvatica, come ad esempio la Legge quadro sulla caccia. Nel corso del 2009, infatti, sono stati numerosi i tentativi di approvare pessime modifiche, con la tecnica degli emendamenti “blitz” presentati in disegni di legge in discussione, aventi ad oggetto materie del  tutto diverse. Grazie alla mobilitazione tempestiva del  WWF e delle altre associazioni, queste modifiche sono state respinte. Non abbiamo, invece, registrato nel corso dell’anno alcun segnale in positivo per la tutela della fauna, dei parchi, degli habitat naturali, del mare, che sarebbero invece assolutamente necessari in un Paese che divora ogni anno una percentuale preoccupante del patrimonio di biodiversità e di  territorio. Il 2009 verrà ricordato anche per il tema dei veleni: nonostante le notizie fossero da anni circolate anche in ambito parlamentare e fossero oggetto d’indagine da parte di diverse procure, quest’anno il tema ha suscitato grandissima attenzione. Tuttavia il problema sembra essere precipitato di nuovo nel silenzio, come se le rassicurazioni date per l'emergenza rifiuti "ormai superata" avessero reso evanescenti anche i rifiuti pericolosi, disseminati ovunque nelle campagne della provincia di Caserta. Vale,comunque, la pena ricordare che, nella ns. provincia, essendo cambiato poco o nulla nella filiera dei rifiuti, attualmente siamo tornati, dal punto di vista infrastrutturale e psicologico, pericolosamente alla situazione pre-crisi, e non a caso molti comuni sono a rischio di commissariamento. Per i problema rifiuti tossici, poco o nulla è stato fatto e relativamente al sito lo Uttaro, solo ora si comincia a parlare di bonifica. Sarà un caso che tra qualche mese si torna alle urne?
 Si costruisce  ovunque senza una logica urbanistica razionale, poco coerente con le moderne tecniche di edificazione (bioediliza, recupero acque, risparmio energetico ecc.) e il piano strategico territoriale provinciale fa temere un altro forte incentivo alle piantagioni di cemento. Per il ns. Macrico, ribadisco quanto dichiarato all'inizio della ns. battaglia in merito (2001): al di là delle rassicurazioni, per strappare quest'area al "partito trasversale del cemento", bisognerà negoziare e combattere albero per albero. Il 2009 verrà sicuramente ricordato per il rilancio del nucleare, una virata di 180 gradi nelle politiche che riguardano l’ambiente, forse ancora poco percepita, per la gravità degli effetti e l’assurdità degli investimenti, dalla grande opinione pubblica. Mancano ancora alcuni mesi per la decisione definitiva sulla localizzazione dei siti delle nuove centrali e del centro nazionale di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e com’è noto si aspettano le elezioni regionali per timore di possibili ripercussioni sul voto, ma la scelta nucleare è stata ormai decisa dal Parlamento alla fine di luglio. Ben 10 Regioni, ritenendosi giustamente escluse dal processo decisionale, hanno ricorso in Corte Costituzionale che si pronuncerà nel 2010. A quel punto la questione inizierà ad essere percepita come concreta ed imminente e si apriranno nuovi confronti che inevitabilmente coinvolgeranno in modo più diretto le popolazioni delle zone prescelte per i nuovi impianti. Ricordo che qualche segno di nervosismo istituzionale e sociale si è già verificato a seguito delle indiscrezioni emerse in questo scorcio d'anno sulla localizzazione dei nuovi impianti. Il 2009 è stato, però, anche un anno esaltante per la nostra associazione, a Caserta: abbiamo visto realizzato Earth Hour con risultati a dir poco lusinghieri. Contattati circa 10.000 studenti. Coinvolte 20 istituzioni di cui una ecclesiastica. Il 28 marzo 2009  sono stati spenti monumenti importanti come la Reggia di Caserta e la Basilica di Sant'Angelo in Formis. Condotta una maratona radiofonica su PrimaRete Stereo di 12 ore con interventi di Fulco Pratesi e Gianfranco Bologna. Sono stati realizzati tantissimi progetti scolastici; abbiamo condotto una campagna anti-incendio insieme al Servizio Foreste della Regione Campania e tale iniziativa ha fatto sì che il Wwf Caserta venisse premiato in occasione della manifestazione Campania Felix che si è tenuta alla Mostra d'Oltremare lo scorso 5 dicembre; abbiamo partecipato alla Settimana della Sostenibilità promossa dall'Unesco; abbiamo collaborato alla realizzazione della pubblicazione "il Re Faione" pubblicato dalla Regione Campania con i lavori dell'ICS "Ruggiero di Caserta"; ci siamo battuti allo spasimo, ma siamo riusciti a far ripartire la ZTL a Caserta; abbiamo partecipato, insieme agli amici di Aversa, alla settimana mondiale del volontariato, una iniziativa Assovoce; abbiamo realizzato un erbario digitale in preparazione all'anno sulla biodiversità; il Wwf Caserta è stato presente con una mini-delegazione a Copenhagen in occasione del Cop15 e un lavoro realizzato dall'Istituto Ruggiero è stato portato ai "sordi" potenti della Terra. Siamo stati, infine, presenti in maniera forte, anche se equilibrata, su tutte le problematiche inerenti il nostro territorio a volte con grandi soddisfazioni, a volte con perplessità, a volte con grandi delusioni; abbiamo emanato decine di comunicati stampa e in tutto questo, facendo delle scelte forti di rinuncia, tagliando rami secchi e ricostruendo la nostra associazione da capo, anche dal punto di  vista burocratico amministrativo, posso assicurare che non è stata cosa da poco, chiudendo con un bilancio anche brillantemente positivo, mai successo in 26 anni di onorata militanza ambientalista».
«Tanta strada abbiamo fatto»  -conclude Lauria-  «ma tanta ce ne resta da fare e come sempre è impervia e ricca di trappole, di tutti i tipi. Una strada che abbiamo scelto di percorrere insieme, con un po’ di incoscienza e sana follia, ma con la consapevolezza che percorrerla è un nostro dovere di cittadini del Mondo, che non siamo soli e che dobbiamo farlo per cercare, insieme a tutta il panda-people, di costruire un mondo in cui l'uomo possa vivere in armonia con la Natura».